venerdì 17 dicembre 2010

Wikileaks sul caso Abu Omar gli Usa condizionarono l'Italia


Alcuni cablogrammi da Roma a Washington rivelerebbero pressioni degli Stati Uniti sul Governo Italiano riguardo l'inchiesta sugli agenti Cia in Italia collegati al caso Abu Omar. Attraverso colloqui diretti con Berlusconi, che avrebbe assicurato di seguire la questione 'con benevolenza'



ROMA - Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, gli Stati Uniti fecero pressione per condizionare l'inchiesta italiana in Italia sugli agenti della Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar. All'inizio, gli americani si sono mossi attraverso "canali diplomatici", ma in seguito anche con "colloqui di alto livello con il primo ministro italiano Silvio Berlusconi". Tra le richieste, quella di ottenere che i magistrati non spiccassero un mandato di cattura internazionale contro gli agenti Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar.

L'informazione sarebbe stata ricavata da alcuni cablogrammi inviati a Washington dalla sede romana dell'ambasciata Usa, documenti successivamente ottenuti da Wikileaks. Secondo lo Spiegel, questi "dispacci segreti" sono "particolarmente imbarazzanti per Berlusconi". Stando alle rivelazioni dei 'cablo', le pressioni americane risalirebbero al 2006 e sarebbero avvenute più volte. Dal premier, stando almeno ai dispacci, i diplomatici Usa avrebbero avvito assicurazioni che il caso sarebbe stato seguito 'con benevolenza'.

Nei documenti viene descritto nel dettaglio come l'ambasciatore Usa in Italia e il segretario Usa alla Difesa Robert Gates, abbiano fatto aperte pressioni sul Governo italiano.

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