domenica 26 dicembre 2010

CAPITALISM - A LOVE STORY

 Torna l’irriverente, sagace e ironico Michael Moore, e noi ne consigliamo caldamente la visione!!! Come suggerisce il titolo,“Capitalism: A love story”,in effetti il  nuovo documentario d’inchiesta firmato Michael Moore, è esattamente una storia d’amore.Una storia d'amore che parte da lontano,dall'antica Roma,per arrivare alle moderne corporations,alle multinazionali e alla gente comune,che da queste si vede togliere il suo "pane" quotidiano,i sogni,la felicità e,cosa ben più materiale,la casa.  In una società in cui può esistere un gruppo immobiliare che si autodefinisce gli Avvoltoi (il cui compito è acquistare a prezzi stracciati case già pignorate per poi rivenderle facendo profitti) e in cui la classe media vede falcidiati i propri beni primari dalla rapacità di banche prive di qualsiasi seppur remoto scrupolo, Moore non può sentirsi a suo agio. E non può non solidarizzare con chi pensa che i rapinatori non siano solo quelli proposti in sequenza nelle immagini delle televisioni a circuito chiuso di banche e negozi,non siano quelli che siamo abituati a pensare come tali. Oggi ci sono rapinatori che agiscono sulla sorte di milioni di persone.Oggi il crimine è divenato elegante,il vero crimine è "in giacca e cravatta". Con umorismo e indignazione, Capitalism: A Love Story di Michael Moore esplora una domanda tabù: qual è il prezzo che l'America paga per il suo amore verso il capitalismo? Anni fa, quell'amore sembrava assolutamente innocente. Tuttavia, oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo, mentre le famiglie ne pagano il prezzo, vedendo andare in fumo i loro posti di lavoro, le case e i risparmi. Moore ci porta nelle abitazioni di persone comuni, le cui vite sono state stravolte, mentre cerca spiegazioni a Washington e altrove. Quello che scopre sono dei sintomi fin troppo familiari di un amore finito male: bugie, maltrattamenti, tradimenti... e 14.000 posti di lavoro persi ogni giorno. Capitalism: A Love Story rappresenta una summa delle precedenti opere di Moore, ma è anche uno sguardo su un futuro nel quale una speranza è possibile. E' il tentativo estremo di Michael Moore di rispondere alla domanda che si è posto in tutta la sua carriera di regista: chi siamo e perché ci comportiamo in questo modo? "Mi rifiuto di vivere in un paese del genere...ma non me ne vado" M. Moore .

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