martedì 26 febbraio 2013

Come funziona il One People’s Public Trust (L'articolo e` un po` lungo ma merita)

Questo articolo si preannuncia essere d’importanza storica. Per la prima volta, in lingua italiana, sono spiegati al pubblico, in maniera esauriente, i principi di funzionamento alla base del One People’s Public Trust.

A chi non avesse familiarità con il concetto di trust, nè abbia conoscenza del background storico, politico ed economico dietro questa operazione legale epocale, raccomandiamo la lettura degli articoli linkati a piè di pagina.
Vi renderete conto da soli delle enormi implicazioni giuridiche e sociale derivanti dal pignoramento delle corporations mondiali, implicazioni che nel lungo periodo, confluiranno in un nuovo paradigma della condizione umana.
Lòthlaurin
di Andy Whiteley
Alcuni di voi ne hanno già sentito parlare… altri invece no.
Il compimento delle azioni legali intraprese dall’OPPT ha generato molta eccitazione. Ed è giusto così! Il potenziale generato in favore di un cambiamento positivo è enorme!
Prima di discutere le sue implicazioni, vorrei però presentarvi gli antefatti e le premesse alla situazione.
I governi e i media controllati dalle corporations si rifiutano, per ovvie ragioni, di annunciare la loro dismissione. Quindi credo che il nostro ruolo, in quanto consapevoli cittadini del mondo, sia quello di capire cosa è successo e come è successo, in modo da poter informare gli altri ed avviare infine il processo di cambiamento globale che tutti stavamo aspettando.
Come pubblicamente annunciato il 25 dicembre 2012, il dominio del sistema dei Governi Aziendali è stato pignorato (orig. “foreclose“, cioè lett. “impedire il riscatto di un’ipoteca”, n.d.t.). Legalmente pignorato… attraverso il suo stesso meccanismo di funzionamento. I “Poteri-In-Essere” sono ora diventati i “Poteri-Che-Erano”. Tutti i debiti sono stati cancellati e le società corporative – compresi i governi e le banche – sono state pignorate.
Certo, possono continuare a giocare sporco sperando che noi ci facciamo trascinare. Tuttavia, grazie ad una serie di documenti basati sull’UCC (Uniform Commercial Code) depositati dall’OPPT – One People Pubblic’s Trust, ora la scelta è nelle vostre mani. È ormai attiva a tutti gli effetti una nuova struttura di governance sociale, ratificata dalla struttura “legale” del sistema predecessore, controllato dalle corporations.

One People’s Public Trust

Il compimento delle azioni legali intraprese dall’OPPT ha generato molta eccitazione. Ed è giusto così! Il potenziale generato in favore di un cambiamento positivo è enorme! Prima di discutere le sue implicazioni, vorrei però presentarvi gli antefatti e le premesse alla situazione.
I governi e i media controllati dalle corporations si rifiutano, per ovvie ragioni, di annunciare la loro dismissione. Quindi credo che il nostro ruolo, in quanto consapevoli cittadini del mondo, sia quello di capire cosa è successo e come è successo, in modo da poter informare gli altri ed avviare infine il processo di cambiamento globale che tutti stavamo aspettando.

Ma prima, riepiloghiamo come stanno le cose

Prima di proseguire, vorrei fare alcune premesse.
1. I governi sono (erano) corporations. Il fenomeno dei Governi Aziendali è dimostrato non solo dal modo in cui i governi si comportano relativamente al Trust governativo (rivestendo cioè il ruolo di Beneficiario e non quello di Fiduciario), ma risulta anche dalla documentazione ufficiale! Gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, il Regno Unito, la Francia, l’Italia, il Brasile, il Giappone, il Sud Africa (e l’elenco potrebbe continuare…) sono tutte società di private che gravitano alle dipendenze degli Stati Uniti, registrate come tali presso la SECSecurity & Exchanges Commission americana e operanti, in quanto tali, a nostre spese.[1] “Il sistema” è di natura oligarchica, essendo orientato al solo profitto di “pochi” e sostenuto dal lavoro del resto della popolazione.
2. Le persone sono (erano) corporations. Al momento della registrazione all’anagrafe, il certificato di nascita firmato dai vostri genitori viene utilizzato dal Governo Aziendale (o Governo Corporativo, orig. “Corporate Government”, n.d.t.) per avviare un trust a vostro nome. Questo trust è utilizzato come collaterale per un conto di garanzia che viene creato e finanziato a vostro nome. Siete voi i beneficiari di questo trust… ma nessuno vi dice che esiste. Se non sottoscrivete un testamento entre il compimento del 7° anno di età, il Governo Corporativo vi dichiara defunti e, in base al Diritto Marittimo (orig. “Admiralty Law”, n.d.t.) siete ufficialmente considerati dal sistema come “dispersi in mare”. Dico davvero.
Il Governo Aziendale assume quindi il controllo finanziario della vostra eredità patrimoniale e, consapevole del fatto che la maggior parte di voi vive oltre i 7 anni, continua a trattarvi come schiavi. I fondi generati dalla monetizzazione della vostra vita – usando voi stessi a garanzia – vi vengono prestati quando domandate finanziamenti bancari, mutui, ecc. Siete poi costretti a lavorare per ripagare al sistema i fondi più gli interessi. Legalmente, non avete alcun diritto perché siete considerati “deceduti” dall’età di 7 anni. Avete perso. Cliccate qui per info sul vostro rapporto con il trust governativo →.
3. I mass media sono lo strumento utilizzato dai Governi Aziendali per fare propaganda direttamente a casa vostra. I media sono usati per manipolare la percezione pubblica delle azioni e delle omissioni dei governi, per rafforzare norme sociali, limiti e comportamenti, e per vendervi ogni sorta di robaccia mediante la creazione di un bisogno e la fornitura di un prodotto che lo soddisfi. La cosa non è limitatata soltanto ai media: la psicologia del vecchio paradigma è rafforzata anche dalle istituzioni educative e religiose. Società, governi e media dicono tutti le stesse bugie. Fanno tutti parte della stessa bestia.
4. Di conseguenza, la struttura economica mondiale è (era) un meccanismo per la schiavizzazione di massa. La schiavitù è un sistema in cui le persone sono trattate come proprietà e costrette a lavorare. Dal momento della loro cattura, acquisto o nascita, gli schiavi sono trattenuti contro la loro volontà e privati ​​del diritto di andarsene o rifiutarsi di lavorare.
Vi suona familiare?
Siete nati in un sistema senza che vi sia mai stato detto come funzioni. Siete stati cresciuti ed educati a contribuire al sistema. Siete costretti a lavorare molte ore al giorno per il sistema e a pagare le tasse al sistema. È necessario che ne rispettiate le regole – la maggior parte delle quali si riferiscono a beni e proprietà – o sarete puniti. Per la sua natura, il sistema fornirà abbondanza solo a pochi eletti, mentre gli altri soffriranno la fame. Anche se tutto questo non dovesse piacervi, non potete uscire dal sistema. Il sistema “possiede” tutto, tutti e dappertutto.
Fino ad ora, avete avuto una sola opzione: giocare. È come vivere in un casinò senza uscita, in cui il banco vince sempre.

Quando sono stati privatizzati i nostri governi?

Tutto iniziò con l’introduzione del Federal Reserve System. In occasione della promulgazione del Federal Reserve Act, durante la sessione del 22 dicembre 1913 (vol. 51), l’oratore Charles A. Lindbergh avvertì il Congresso degli Stati Uniti delle inevitabili conseguenze dell’istituzione del sistema Federal Reserve, che avrebbe potuto prendere il controllo della società manipolando il tasso d’inflazione e il costo del denaro.
Queste furono le parole di Lindbergh: “D’ora in poi, le crisi economiche saranno scientificamente create”.
E così fu. Nel 1929, i Poteri-Che-Erano fecero crollare deliberatamente il mercato azionario. Come? Le fluttuazioni del mercato azionario sono guidate dalle emozioni.[2] Prima del crollo del 1929, fu generato un periodo d’inflazione, suscitando artificiosamente l’eccitazione del mercato. Coloro che detenevano il controllo del mercato, dopo aver ceduto le loro partecipazioni azionarie a prezzi elevati, generarono il panico sui mercati. Una volta crollati i prezzi, riacquistarono le loro partecipazioni a prezzi stracciati, eliminando la concorrenza in difficoltà.
In breve, la Grande Depressione fu generata artificialmente in modo che le grandi aziende che controllavano il mercato azionario potessero trarne profitti, prestando ai governi il denaro necessario per riaversi dalle conseguenze del collasso pianificato. Le nazioni sovrane furono costrette a firmare accordi sul debito che, per loro natura, sarebbero stati impossibili da solvere. Quando i debiti nazionali cominciarono ad impennarsi, venne formalizzato il paradigma della “schiavitù da debito” e le corporation presero definitivamente il controllo.
Oggi, i Governi Aziendali continuano a mascherarsi da governi effettivi. Il sistema bancario della Federal Reserve (che domina l’economia occidentale) continua ad alternare strategicamente periodi di espansione economica a periodi di recessione, aumentando o diminuendo l’offerta di moneta e l’accesso al credito. L’attuale crisi finanziaria globale ne è un perfetto esempio. In tutto questo, anche i mass-media affiliati svolgono la loro parte, influenzando le  tendenze emozionali del mercato azionario e coprendo le menzogne della classe politica.
Tuttavia, la complessa campagna intrapresa dall’OPPT ha costretto il sistema corporativo al pignoramento. Tutte le aziende, inclusi i governi e i sistemi bancari, sono stati destituiti grazie all’uso dei loro stessi meccanismi di regolamentazione commerciale. Legalmente parlando, è il caso di dire: “Via i vecchi trust e avanti e con i nuovi!”.
[2] Per una espposizione dettagliata degli eventi storici relativi, vedi post “Wilcock: la TV russa smaschera la tirannia finanziaria“, linkato a piè di pagina – n.d.H.

E così, siamo giunti finalmente a rovesciare i governi?

No. È il rovesciamento delle corporations che si sono finora mascherate da governi. Se capite che “i governi” sono in realtà società private che hanno sovrascritto di nascosto le costituzioni delle nazioni sovrane, la loro dismissione non può che essere vista come un atto dovuto.
La frode del governo è reale. Finalmente, a causa dell’incapacità di controbattere alle rivendicazioni stilate secondo il codice UCC, l’intero complesso aziendale governativo si trova ad essere colpevole di frode, tradimento e messa in schiavitù. Secondo il Diritto Internazionale, l’OPPT ha il diritto di chiedere giustizia per questi reati, in nome e per conto del Popolo Uno (nel senso di “unitario e dotato di coesione interna”, orig. “One People”, trad. anche come “l’Unico Popolo”, n.d.t.). Così, ha scelto di pignorare e dismettere le corporations, le banche e i governi responsabili, di confiscarne infrastrutture ed assets – fra cui tutto l’oro e l’argento di proprietà del sistema bancario – e di riconsegnarli in mano al Popolo Uno.
Non pensate a quest’azione come ad una sovversione, pensatela piuttosto come il recupero di beni rubati. Le azioni del One People’s Pubblic Trust reclamano essenzialmente ciò che è già nostro, in veste di esseri sovrani di questo pianeta. La Legge Universale, la Common Law e l’UCC sono ora le leggi reggenti giuridicamente il pianeta.
Descriverò successivamente in dettaglio i meccanismi implementati dall’OPPT per sostituire le necessarie funzioni di governo.

UCC: la Bibbia di commercio

L’UCC è la “Bibbia” del commercio, poichè disciplina esattamente il modo in cui il commercio internazionale va attuato. Infatti, l’intero sistema commerciale mondiale ruota oggi intorno alle leggi UCC. Perfino la banca utilizza i processi legali disciplinati dall’UCC per ipotecarvi la casa o espropriarvi l’automobile.
Le leggi UCC non sono tuttavia insegnate nelle facoltà di giurisprudenza. Restano un esclusivo monopolio delle multinazionali e dei loro agenti, che formano gli impiegati dei loro uffici legali aziendali quel tanto che basta per sbrigare le pratiche, mantenendo stretto riserbo sulla conoscenza approfondita di questo importante meccanismo. Cio nonostante, è accaduto che uno degli Amministratori Fiduciari (orig. “Trustees”, n.d.t.) dell’OPPT, dopo essere stato professionalmente coinvolto nel sistema di diritto UCC, ha potuto comprendere a fondo come i Poteri-Che-Erano hanno fatto leva sull’UCC per controllare il sistema finanziario degli Stati Uniti a livello molto alto.
Heather Ann Tucci-Jarraf, punta di diamante dell’OPPT e madre di tutti gli esperti UCC, ha sfruttato l’ipoteca sulla sua casa come un banco di prova. Ne ha contestato l’espropriazione attraverso le procedure di diritto UCC, e così facendo ha scoperto, in modo molto semplice, come il sistema giudiziario degli Stati Uniti sostenga da sempre il sistema corporativo-aziendale.
Ciò non sorprende davvero, dato che il 99% delle nostre leggi disciplina la proprietà o il commercio.
Dopo una serie di valutazioni estremamente prudenti, l’OPPT ha concluso che le corporations operanti sotto l’egida di governi e sistemi finanziari apparentemente “pubblici” sono responsabili di alto tradimento verso i cittadini di questo pianeta, senza che essi ne siano a conoscenza, nè abbiano mai espresso in tal senso volontà o consenso intenzionale. Clicca qui per leggere la relazione finale dell’indagine →.
Quindi, con lo scopo di pignorare l’intero sistema, gli amministratori fiduciari dell’OPPT hanno predisposto una trappola, usando gli stessi strumenti giuridici forniti dal sistema, contro il sistema stesso.
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Come ha fatto l’OPPT ad ottenere il pignoramento?

L’OPPT è gestito dagli Amministratori Fiduciari (o “Trustees”) Caleb Skinner, Hollis Randall Hillner e Heather Ann Tucci-Jarraf. L’OPPT è stato creato nel momento in cui gli amministatori hanno vincolato loro stessi, e di conseguenza riesumato, il trust risultante dall’originale Costituzione degli Stati Uniti del 1776, costituzione che è stata abbandonata nel 1933, quando il governo degli Stati Uniti fu trasformato in una corporation.
L’OPPT ha poi vincolato a questo trust ogni individuo del pianeta, in qualità di equamente beneficiario, indicandolo come “il Popolo Uno, creato dal Creatore”. Così facendo, gli Amministratori Fiduciari hanno generato un trust di lignaggio superiore a qualsiasi altro, essendo questo un trust fra il Creatore e le sovranità individuali della Terra. Questi “stati” individuali sovrani sono i beneficiari del Creatore e custodi delle sue manifestazioni sulla Terra. Legalmente parlando, non può esserci alcuna pretesa superiore a quella del One People’s Pubblic Trust… eccezion fatta per quella reclamata dal Creatore stesso.
Le risorse del nostro pianeta, indicate nei documenti UCC depositati come “la totalità dell’oro e dell’argento mondiali”, non possono quindi più essere soggetti a proprietà, nè venduti a qualsiasi prezzo, nè centellinati in quantità minime salariali per schiavizzarci, nè nascosti per creare povertà o miseria. Sotto il One People’s Public Trust, tutti abbiamo uguali diritti patrimoniali. Le risorse del nostro pianeta appartengono ora a ciascuno di noi in egual misura, per diritto di nascita. Ora è legge.
Tra il 2011 e il 2012, i Trustees hanno depositato una complessa serie di documenti UCC per conto dei suo Beneficiari. I dettagli completi dei documenti depositati dall’OPPT secondo il diritto commerciale UCC si possono trovare sul sito web http://peoplestrust1776.org. Fate attenzione: questi documenti sono assai impegnativi da leggere, perchè stesi per garantire la certezza del diritto e della diffusione legale, non per comunicare al pubblico le azioni dell’OPPT o le loro conseguenze. Tuttavia, gli Amministratori stanno collaborando direttamente con la comunità dei “media alternativi” mondiali in modo da assicurarsi che tutti possano ricevere informazioni accurate, chiare e pertinenti.
Cerchiamo di riassumere questi documenti:
Specificando che le corporations, i governi e le banche sono la stessa cosa, è stato depositato un “Ordine di Ricerca e Azione(orig. “Order of Finding and Action”, n.d.t.) contro il “Debitore”, denominazione della persona giuridica – creata attraverso le procedure dell’UCC – che comprende e racchiude in sè tutte le entità aziendali del mondo. I documenti depositati affermano che il Debitore abbia “consapevolmente, volontariamente e intenzionalmente commesso tradimento” mediante “possesso, manipolazione, favoreggiamento e connivenza con i sistemi monetari privati​​”, e abbia posto in essere una “schiavizzazione sistematica dei cittadini, senza il loro consenso consapevole, volontario ed intenzionale”.
I documenti UCC depositati sono pubblicamente registrati e seguono le normali procedure amministrative. A fronte di una contestazione, al Debitore è concesso il diritto di replica. Se questa non perviene entro i previsti termini di scadenza, è avviata di default un’azione legale seguita dall’estinzione dell’entità giuridica, in questo caso, dovuta al fatto di non essere riuscita a confutare le accuse di tradimento da parte del Popolo Uno.
La cosa importante da capire è che ogni documento UCC, dal momento in cui viene depositato, assurge a legge se rimane inconfutato. E in questo caso, gli Amministratori dell’OPPT assicurano di aver creato una situazione giuridica in cui gli individui e le entità che formano il Debitore non hanno avuto la capacità di replicare. E come avrebbero potuto? Gli addebiti per messa in schiavitù e per frode sono reali.
  • Naturalmente, nessuna risposta è stato ricevuta.
  • Il Debitore è quindi colpevole di tradimento.
  • Come contropartita, le corporations sono pignorate e i loro assets rivendicati.
  • La ricchezza del nostro pianeta viene restituita al Popolo Uno.
  • Tutti i debiti corporativi sono cancellati.
  • “Il sistema” è terminato.
  • Ciò si evince dalla pubblica documentazione archiviata.
  • Il depositi UCC si pongono ora come norme di Diritto Internazionale.
  • Detto con la terminologia propria del sistema, “il sistema” non esiste più.
  • Siamo liberi!
Clicca qui per leggere il comunicato stampa emesso il 4 febbraio 2013 dal One People’s Public Trust.

Tutto questo cosa significa?

Legalmente, nessuno può agire in veste di autorità superiore nel rapporti tra voi e il Creatore. Avendo rimosso i meccanismi di controllo dell’economia e dei governi, il One People’s Public Trust lascia le persone sotto la loro piena ed autonoma responsabilità, quella di essere personalmente responsabili per sé e di garantire il libero arbitrio e i diritti degli altri. Non c’è più una catena strutturata di comando. Non ci sono regole. Nessuna corporation dietro cui nascondersi. Voi siete – come il Creatore intese in origine – un Essere custode del vostro pianeta e dei suoi abitanti.
Si tratta di un massivo cambiamento di paradigma, che richiederà indubbiamente del tempo per trovare piena realizzazione.
Sono state abolite le barriere sistemiche che hanno inibito il nostro libero arbitrio e le nostre scelte, il che pone nuove sfide al modo in cui vediamo noi stessi e compiamo le scelte importanti nella nostra vita. Da oggi viviamo – almeno sulla carta – in un sistema di auto-responsabilità. I depositi registrati dell’OPPT hanno validato tutto ciò a tempo indeterminato, in modo che il vostro libero arbitrio non possa più esservi tolto senza il vostro consenso consapevole.
Finora, la nostra esistenza all’interno del precedente sistema di schiavitù si è rivelata una lotta costante, una lotta per conciliare gli impegni lavorativi e familiari, una lotta per sbarcare il lunario e potersi permettere un posto in cui vivere, un luogo dove poter esistere.
In un mondo di abbondanza progettato specificamente dal Creatore per provvedere alle nostre necessità, questa lotta non era però uno stato naturale dell’essere. Piuttosto è stata il risultato di una guerra psicologica giocata contro di noi. E ha funzionato! Ha mantenuto noi esseri umani sotto controllo, ci ha costretti a lavorare da bravi piccoli schiavi, garantendo la distribuzione dei profitti ai pochi privilegiati al potere.
Ma oggi, usando le sua stessa definizione, “il sistema” non esiste più.
Molti di noi hanno visto “il sistema” per quello che era. Molti non lo hanno fatto. Molti non hanno creduto che il “sistema” non fosse davvero un sistema. Molti se ne renderanno presto conto.
Indipendentemente da ciò, non appena la scomparsa del vecchio paradigma si radicherà e si manifesterà nelle nostre società, dovrà essere accompagnato da un cambiamento psicologico in tutti noi. Potrà sembrare esagerato, ma noi esseri umani abbiamo già affrontato diversi precedenti cambi di paradigma: considerate soltanto il cambiamento psicologico interiore richiesto alla razza degli schiavi afro-americani quando fu abolito il sistema di servitù non-volontaria… e quello del popolo tedesco quando crollò il muro di Berlino nel 1989… quello dei cittadini della ex Unione Sovietica, all’atto del sua dissoluzione nel 1991… quello del popolo egiziano, che ha fatto cadere la dittatura nel 2011… quello del popolo islandese, che nel 2012 ha imprigionato banchieri e politici corrotti e riscritto la propria costituzione…
Questo tipo di rivoluzione psicologica non è nuovo. Ma pone di fornte molte sfide a livello personale.
Questo è il momento di essere coraggiosi, e di essere coraggiosamente VOI stessi. In assenza di una struttura di controllo, ognuno di noi deve farsi carico del proprio destino e del destino del nostro pianeta. Dobbiamo imparare, ancora una volta, a compiere scelte per noi stessi e iniziare a creare il mondo nel quale vogliamo vivere.
Proprio come dei neo-genitori, dobbiamo accettare che la vita non sarà più la stessa e, in assenza di un “libro di regole” ci sintonizzeremo con i nostri istinti ed imparareremo a cooperare in modo nuovo… insieme.

Perchè i cambiamenti non si vedono ancora?

Siate pazienti. In primo luogo, abbiamo bisogno di identificare come le azioni dell’OPPT abbiano cambiato il panorama legale, e il modo in cui ciò si ripercuote su di noi.
Il vecchio sistema corporativo scenderà in campo a combattere? Ovviamente, si! I governi controllati dalle corporations fingeranno che non sia cambiato nulla. Se voi continuerete ad accettare il loro sistema di schiavitù del debito, sono sicuro che i “Poteri-Che-Erano” saranno lieti di accontentarvi!
Ma non fatevi ingannare: sanno quanto è successo. Sanno che sono stati pignorati. Sanno che il gioco è finito. Ora è scritto nel Diritto Internazionale.
Abbiamo la libertà di non cooperare pacificamente con il vecchio sistema. È venuto il tempo per esercitare questa libertà.
Se vi sembra strano che i governi “visibili” siano ancora mascherati come tali, tenete presente che i governi “visibili” sono burattini aziendali che non hanno mai dettato legge veramente. A questo punto, gli ex proprietari vorrebbero farci credere che tutto proceda come prima. Finora, hanno sempre fatto affidamento sulla segretezza, e continueranno a fingere fino alla fine. Questo è il loro solo modo.
In una recente intervista a Freedom Radio, Heather Ann Tucci-Jarraf, trustee dell’OPPT, ha rilasciato la seguente dichiarazione che riassume il suo piano per risolvere il problema:
“A coloro che si domandano quale sia la risposta dell’OPPT alle azioni o alle omissioni delle persone ‘in vista’, dico che sono venuta invece per i burattinai, per i pesci grossi che si nascondono dietro al velo dell’anonimato… e loro lo sanno. Con assoluto amore e pace, con assoluta gratitudine e grazia… Heather.”

Come gestire le azioni del sistema contro di voi

Con la dissoluzione del sistema debito/schiavitù, ogni debito fittizio che presumevate di avere verso il sistema è stato sciolto. Pensateci per un minuto!
Per facilitarvi la transizione fuori dal vecchio sistema, è necessario che comprendiate quali rimedi immediati sia possibile applicare alle azioni in corso che il vecchio sistema ha intrapreso contro di voi.
In due recenti articoli su wakeup-world.com, abbiamo discusso un metodo pre-OPPT per riaffermare la propria autorità al di sopra del meccanismo di governo corporativo (vedi parte 1 e parte 2). Questo metodo è radicato nella consapevolezza che 1) i precedenti governi erano corporations, e che 2) spetta a coloro che rivendicano l’autorità di governare l’onere di dimostrarne la legittimità.
Potete vedere uno studio sull’applicazione di questo metodo su un caso di vita reale nel documentario di Scott BartleWhat the FUQ? Frequently Unanswered Questions of the Australian Government”.
Semplificando, il punto nodale di questa sfida è stato:
“Avete una rivendicazione da fare su di me e io sono felice di onorare la vostra richiesta… però prima vorrei sapere se sto trattando con le persone giuste. Dimostratemi che voi rappresentate il vero governo di questo paese, così come costituitosi alla creazione di questa nazione.”
In questa situazione, una volta che l’ente che agisce per conto del Governo Aziendale non riesca a dimostrare la sua legittimità, il controllo di tale interazione potrebbe essere assunto da voi, introducendo i termini e le condizioni in base alle quali qualsiasi interazione tra voi e l’entità giuridica coinvolta possa continuare.[3]
Nel mondo post-OPPT, la procedura per contestare la presunta autorità degli agenti corporativi (compresi compresi coloro che dichiarano di rappresentare il governo) è essenzialmente questa:
“Sarei felice di soddisfare la vostra richiesta… però nel sistema giurisprudenziale UCC c’è un deposito tuttora incontestato che pignora l’entità che voi sostenete di rappresentare. Al momento presente, state agendo pertanto in virtù della vostra sola responsabilità personale. Vi prego dunque di cessare la prosecuzione delle vostre rivendicazioni su di me. Se decideste di proseguire con le vostre rivendicazioni, tutte le future interazioni fra le parti in causa saranno sottoposte alle seguenti condizioni… “
Considerato che non rappresenta più una persona giuridica, si dovrebbe notificare all’agente – in quanto persona individuale – un Avviso di Cortesia (orig. “Courtesy Notice”, n.d.t.) che include i termini e le condizioni in base a cui si accettano tutte le interazioni future. Oltre ad informarli, questa notifica dà loro la possibilità di ritirare la richiesta illegale formulata contro di voi. Se l’agente avvia ulteriori contatti con voi, va ad innescare un contratto personale fra le parti, disciplinato e vincolato dall’accettazione dei termini e delle condizioni da voi fornite.
Se un secondo agente della stessa ex corporation vi contatta per la medesima questione, ripetete la procedura anche con esso. Ricordate: le aziende non esistono più, avete a che fare soltanto con altri individui.
Sul sito www.oppt-in.com/documents sono disponibili linee guida dettagliate per la creazione del vostro Avviso di Cortesia comprensivo di Termini & Condizioni. Il vostro potere è pronto per essere esercitato.
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La consapevolezza pubblica del nuovo paradigma necessiterà di tempo per manifestarsi nella nostra società. Fin quando le implicazioni del One People’s Public Trust non saranno diffusamente conosciute e adottate dalla comunità, vi preghiamo di essere rispettosi verso chi non ne è ancora a conoscenza. Alla fine, man mano che gli individui si risveglieranno al nuovo paradigma, cesseranno semplicemente di operare per conto delle ex corporations. Ma se, nel frattempo, vi accorgete che a qualcuno farebbe comodo disporre di un Avviso di Cortesia, onorate la vostra posizione di conoscenza e cogliete l’occasione per informarlo rispettosamente. Anche gli agenti di ex corporations, ex banche ed ex governi sono proprio come voi e me: sono stati schiavi dello stesso sistema. Solo che loro non conoscono ancora la verità, tutto qua.
Nel caso di questioni legali, non è raccomandabile consegnare un Avviso di Cortesia comprensivo di Termini & Condizioni ad un (ex) agente di polizia che vi ferma per strada. Anche in questo caso, vanno considerati proprio come il resto di noi… e realisticamente sarebbero ancora più suscettibili di arrestarvi e incriminarvi ​​se vi rapportaste a loro in quel modo brusco. Fino a quando l’opinione pubblica non raggiungerà il punto di saturazione, vi consiglio di assecondare da subito le cariche ufficiali e consegnare il vostro Avviso di Cortesia solo in un secondo momento, via fax, e-mail, lettera raccomandata, o anche a mano.
Se la cosa dovesse finire in tribunale, informate il Magistrato, il Giudice (o chi per esso) nello stesso modo su indicato, prima della data stabilita per l’udienza. Non vi consiglio di mettere il Giudice in difficoltà fornendogli Termini & Condizioni in tribunale. Se sarete rispettosi e permetterete loro di leggersi preventivamente in privato l’Avviso di Cortesia prima di ascoltarlo da voi, otterrete sicuramente un miglior risultato per tutti gli Esseri coinvolti in questa interazione.
Ricordate: la procedura di emissione degli Annunci di Cortesia è soltanto un buon esercizio di apprendimento a beneficio di coloro a cui vengono notificati, in quanto rimedio ad una data situazione. Sarà comunque la cooperazione tra gli individui la chiave per manifestare il nuovo paradigma nella nostra società. In assenza di qualsiasi copertura mediatica ufficiale su questo argomento, la diffusione pubblica del One People Public Trust potrà avvenire soltanto attraverso la condivisione rispettosa delle informazioni all’interno delle nostre comunità e network.
Dopo tutto, siamo noi il “Popolo Uno, creato dal Creatore”.

lunedì 18 febbraio 2013

IL DEBITO ETERNO (ITALIANO)

L’Europa della vergogna: nascosta la crisi umanitaria in Grecia

L’Europa tace. Non vuole assolutamente riconoscere la crisi umanitaria greca causata dalle ricette che ha imposto ad Atene, come ad altri Paesi e perciò fa di tutto perché su questa storica vergogna cali il silenzio: i media in gran parte in mano a quei gruppi di interessi che hanno creato questa situazione si adeguano e danno versione ambigue ed edulcorate della situazione. In Italia dove si vede chiaramente il risultato dell’applicazione delle medesime ricette imposte ad Atene, proprio non se ne parla, forse per non turbare la campagna elettorale a colpi bugie e cagnetti di Scelta civica, un nome che grida vendetta già in sé. Anzi l’esecutore europeo per l’Italia, Monti, accusa Grillo di trascinare l’Italia verso la Grecia e fa finta di non vedere i guai che ha causato, compreso il calo ufficiale del Pil: un -2,7% nel 2012.
Per fortuna alcune voci ci sono. Prima fra tutte un lungo articolo del Guardian che riassume con realismo e con dati alla mano la situazione. Ho tradotto qui di seguito l’articolo che non abbisogna di ulteriori commenti se non i sonori ceffoni che andrebbero dati agli stolti burocrati europei e ai loro sottocoda italiani. quelli diretti e quelli indiretti. (L’articolo in originale è qui)
Nelle società europee si presume che le crisi umanitarie possano avvenire solo in seguito di calamità naturali, epidemie, guerre o conflitti sociali. Perciò pensiamo che una simile crisi non possa verificarsi in un Paese europeo e men che meno in uno che fa parte dell’ Unione.
E tuttavia oggi un notevole numero di esperti ritiene che la Grecia sia attualmente al centro di una crisi umanitaria. Il capo di Médecins du Monde, Nikitas Kanakis, la ONG più grande e più importante che opera in Grecia, fu tra i primi a dichiararlo apertamente. La zona del porto di Perama, vicino ad Atene, in particolare, è nel bel mezzo di una catastrofe umanitaria. La Società Medica di Atene, la più grande organizzazione professionale del suo genere, ha anche inviato una lettera formale alle Nazioni Unite per chiedere un intervento.
Ma ci sono ragioni politiche per le quali di questa crisi umanitaria non si parla: riconoscendo la gravità della situazione, il governo greco e l’UE dovrebbero ammettere che la situazione attuale è stata determinata dalla cosiddetta economica “salvataggio” della Grecia. Così le autorità hanno scelto di tacere.
E ‘ vero che non esiste un accordo generale su ciò che costituisce una crisi umanitaria. Ma la definizione utilizzata da chi ha esperienza nel settore è pratico e semplice: una crisi umanitaria è di solito caratterizzata da crescente povertà, da accresciute disuguaglianze nell’istruzione e nella  protezione sociale e la mancanza di accesso ai servizi di assistenza. Indicatori particolarmente importanti sono la perdita di accesso ai servizi sanitari di base, visite mediche, ricoveri e farmaci. In altre parole: non è possibile non vedere una crisi umanitaria.Non si sarebbe potuto immaginare che una simile crisi avrebbe potuto prodursi in Grecia: secondo l’ indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite nel 2008 il Paese era classificato al 18 ° nel mondo. Nessuno avrebbe potuto pensare a un cambiamento così drammatico.
Era falsa sicurezza offerta da parte delle istituzioni e dei meccanismi dell’UE. Gli Stati membri erano tenuti a pagare per questa sicurezza immaginaria, rispettando esigenti criteri economici e politici. Il paradosso è che anche l’Unione europea, il garante della presunta la sicurezza e della prosperità degli Stati membri, ha modi ben definiti di misurare la povertà, sia assoluta e relativa: proprio questi dimostrano che una crisi umanitaria in Grecia esiste.
Sulla base dei criteri e dei dati dell’Unione europea, la Grecia è un paese in condizioni di povertà grave. Nel 2011, il 31,4% della popolazione, ovvero 3,4 milioni di persone, viveva con un reddito inferiore al 60% del reddito mediano nazionale disponibile . Allo stesso tempo, il 27,3% della popolazione, ovvero 1,3 milioni di persone, era a rischio di povertà. Non ci sono dati ancora per il 2012, anche se le cose sono certamente peggiorate
Utilizzando ulteriori indicatori UE, si vede che una grande percentuale di famiglie greche vive attualmente in condizioni di “deprivazione materiale”. Un po ‘più del 11% in realtà vive in stato di “deprivazione materiale estremo”: il che significa senza riscaldamento sufficiente, elettricità, l’uso di un auto o di un telefono. Significa anche avere una dieta povera, priva di carne o pesce su base settimanale, così come l’incapacità totale o parziale di far fronte alle spese di emergenza o di pagamenti per l’affitto e le bollette.
L’inefficacia dei programmi europei per il reinserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro e la mancanza di programmi nazionali di protezione sociale hanno spinto la Grecia ancora più in basso. Il tasso di disoccupazione degli adulti pari al 26,8% nell’ottobre del 2012 . Questo livello, anche se enorme rispetto al recente passato, continua però a non fornire un quadro realistico.
Manca, ad esempio, la disoccupazione derivante dal fallimento di migliaia di piccole imprese. Ai disoccupati vanno aggiunti i lavoratori poveri, vale a dire, i lavoratori con bassi salari tali da non poter soddisfare le esigenze di base. Il 13% della forza lavoro rappresenta la più alta percentuale di lavoratori poveri nella zona euro.
Ci sono tre indicatori più che evidenziano la crisi umanitaria. In primo luogo, il numero di persone senza fissa dimora salito a livelli senza precedenti per un paese europeo: stime non ufficiali dicono che si tratti di  40.000 persone. In secondo luogo, la percentuale di greci beneficiari di servizi medici forniti da Ong è del 60% in alcuni centri urbani. Questo sarebbe stato impensabile anche tre anni fa, dal momento che tali servizi sono stati normalmente conferiti agli immigrati, non ai greci.
In terzo luogo, c’è stata una crescita esplosiva nelle mense per i poveri e la distribuzione alimentare generale. I livelli non sono ufficialmente registrati, ma la Chiesa ortodossa distribuisce circa 250.000 razioni giornaliere, mentre ci sono un numero imprecisato di razioni distribuite dalle autorità comunali e dalle ONG. Per un recente ordine del governo queste distribuzioni comunali saranno ampliate ulteriormente a causa della crescente incidenza di svenimenti bambini a scuola per malnutrizione Ci saranno anche pasti leggeri forniti ai giovani studenti.
Le prove della povertà, della disuguaglianza e dell’incapacità di accedere ai servizi primari conferma le dichiarazioni sempre più disperati da parte di osservatori  che operano in prima linea: il paese è diventato un campo di azione umanitaria e dovrebbero essere trattato come tale. E ‘una vergogna per il governo greco e l’Unione europea chiudere gli occhi di fronte a questo. La comunità umanitaria internazionale deve rispondere con urgenza.

Craxi accusa Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale del PCI

STIAMO ANDANDO IN GUERRA (ecco perché non si può uscire dall'euro) - Giu...

venerdì 15 febbraio 2013

AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA IL GOVERNO E LA POLIZIA GRECA. LA GRECIA E’ COLLASSATA. MA A NOI NON LO DICONO PERCHE’ SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE

Descrivono e raccontano qualcosa che sta accadendo in questi giorni di cui a nessuno è stata detta neppure una parola, né a Roma, né a Berlino, né a Parigi né a Londra.

Tantomeno a Madrid.

Parlano della Grecia.

Ma in termini nuovi.

Nel senso che riferiscono di una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo.

La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.

Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea. Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.

Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli  hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali

Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa. Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali. Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.

E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.

Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Silenzio assoluto.

Nessuna risposta.

Censura totale.

Nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale.

Ecco un video pescato in rete sugli anarchici arrestati:


Grecia: anarchici torturati, Amnesty chiede un’inchiesta.

Emergono particolari scioccanti sul caso dei quattro giovani arrestati sabato e torturati dalla polizia ellenica. Lo scandalo supera i confini nazionali e Amnesty International punta il dito contro Atene.

Anche Amnesty International, in una nota diffusa ieri, ha chiesto l’apertura di una inchiesta sulle torture inflitte dalla polizia ellenica a quattro giovani arrestati lo scorso 1° febbraio 2013, perché sospettati di aver partecipato alla rapina di una banca di Kozani, nel nord della Grecia. Due dei quattro detenuti sono accusati di far parte del gruppo armato di ispirazione anarchica “Cospirazione delle cellule di fuoco”.

“Le autorità greche non possono pensare di risolvere i loro problemi con Photoshop. Questa cultura dell’impunità dev’essere fermata. Su questa vicenda occorre indagare in modo efficace, imparziale e approfondito, in modo che i responsabili siano identificati e portati rapidamente di fronte alla giustizia” ha dichiarato Amnesty International. Le foto dei quattro giovani con i volti tumefatti per le botte e le torture ricevute hanno fatto nei giorni scorsi il giro del mondo, dopo la pubblicazione delle immagini su alcuni siti istituzionali da parte delle autorità elleniche che hanno in questo modo voluto rivendicare gli arresti. Non prima di aver tentato di ritoccare e ripulire le istantanee a colpi di Photoshop, per cercare di cancellare parte delle prove dei pestaggi che comunque sono apparsi evidenti. Il “lavoro” di ripulitura delle foto infatti è stato fatto così male e di fretta che l’operazione è diventata un vero e proprio boomerang per il governo Samaras e in particolare per il ministero degli interni di Atene. Nel tentativo maldestro di cancellare le ferite più gravi gli improvvisati tecnici della polizia hanno completamente stravolto il viso di uno dei quattro giovani, mentre ad un altro hanno schiarito i capelli biondi così tanto da farli diventare quasi bianchi. E non è quindi bastato impedire ai quattro arrestati di contattare famigliari e avvocati per 24 ore, aspettando che le ferite provocate si rimarginassero almeno un po’.

Nel tentativo di salvare il salvabile la polizia ha affermato poi che i quattro sarebbero stati feriti nel corso dell’arresto e il ricorso alla forza si sarebbe limitato al necessario. Una versione poco credibile e smentita immediatamente. Medici e i familiari, infatti, hanno da subito denunciato che il brutale pestaggio è avvenuto proprio durante e subito dopo la detenzione, quando gli agenti hanno voluto punire gli arrestati per la matrice politica antisistema dei loro presunti crimini.

Uno degli arrestati, il ventenne Nikos Romanós, ha dichiarato: «I miei motivi erano politici. Considero me stesso prigioniero di guerra. Non mi considero una vittima. Non voglio querelare i poliziotti che mi hanno picchiato. Desidero che il mio maltrattamento sensibilizzi le coscienze dei cittadini».

Non è la prima volta che alcuni giovani vengono torturati dalla polizia. Nell’ottobre 2012, 15 manifestanti antifascisti avevano denunciato di essere stati torturati all’interno degli uffici del quartier generale della Polizia di Atene, il GADA, dopo il loro fermo durante una manifestazione antifascista nelle vie della capitale.

Fonte:  contropiano.org (organizzazione comunista italiana)


Ecco l’inizio di un breve articolo che Barbara Spinelli ha pubblicato tre giorni fa, facendo capire qualcosa (ma senza spiegare un bel nulla, il consueto minuetto della sinistra nobile e miope): “I prìncipi che ci governano, il Fondo Monetario, i capi europei che domani si riuniranno per discutere le future spese comuni dell’Unione, dovrebbero fermarsi qualche minuto davanti alla scritta apparsa giorni fa sui muri di Atene: “Non salvateci più!”, e meditare sul terribile monito, che suggella un rigetto diffuso e al tempo stesso uno scacco dell’Europa intera. Si fa presto a bollare come populista la rabbia di parte della sinistra, oltre che di certe destre, e a non vedere in essa che arcaismo anti-moderno”.
Barbara Spinelli (http://www.blitzquotidiano.it/frase-del-giorno/barbara-spinelli-democrazia-scomparsa-agenda-monti-1437036/), “Se anche Keynes è un estremista”, La Repubblica, 6 febbraio 2013

Ecco come il sito di Le Monde, il più autorevole quotidiano francese comunicava la notizia con un pezzullo che, se non altro, avrebbe potuto incuriosire qualcuno:

La Grecia e il Portogallo devono uscire dall’Euro: la teoria di Hans-Werner Sinn

Non ce la fanno più, in Grecia. Non ci riescono e non riusciranno mai a riprendersi. Per questo, l’economista tedesco Hans-Werner Sinn, da sempre contrario agli aiuti, è sempre più convinto che la Grecia e il Portogallo debbano temporaneamente uscire dall’euro, svalutare le proprie monete del 30-40% e diventare così più competitive, ridando ossigeno alle loro economie e all’occupazione. Secondo Sinn, infatti, le politiche di austerità imposte dall’Europa non miglioreranno la situazione in questi Paesi, con il rischio che prima che arrivi la ripresa scoppino guerre civili. Solo se l’Eurozona accettasse l’uscita temporanea di uno stato membro, allora si potrebbe evitare il peggio.

Un’altra risposta alla crisi greca arriva dal capo divisione “business treasury, global banking & markets” del Royal Bank of Scotland, Moorald Choudhry, che ritiene necessaria la totale cancellazione del debito ellenico.


In Usa sono venuti a saperlo leggendo il Huffington Post on line, ripreso anche dal Wall Street Journal e dal canale televisivo Bloomberg che ha fatto un servizio sulla situazione greca. Da noi niente.

Ecco l’articolo apparso sul media statunitense, tradotto in italiano:

Grecia: Quanto tempo ancora per la Giunta?

una piccola panoramica di cosa succede in Grecia, solo temporanemanete fuori dai riflettori...

di Bill Frezza, HUFF POST  – Si dice spesso che per avere un assaggio del nostro futuro dovremmo studiare le lezioni del passato. Oppure possiamo osservare il destino di coloro che camminano a pochi passi davanti a noi, nella strada che sembriamo destinati a compiere. Prendete la Grecia…

Gli sfortunati Greci sono riusciti a tenersi fuori dalle prime pagine dei giornali per un paio di mesi, ma la pentola in ebollizione della politica greca non ha smesso di bollire. Miseria diffusa e disperazione alimentano l’illegalità e la violenza. La sensazione che il paese sta cadendo a pezzi sta portando i partiti politici estremisti, sia di sinistra che di destra, a vomitare una retorica apocalittica e a riempire inesorabilmente il vuoto lasciato dal centro, screditato e al collasso.

Leggete le storie di tutti i giorni che compaiono sulla stampa greca (che si potrebbero trovare solo sepolte nelle ultime pagine dei giornali americani) e senza dubbio vi chiederete: “Fino a quando questa gente fiera sopporterà un tale degrado?”

CRISI DELLA GRECIA – Per combattere il contrabbando e l’esplosione dell’evasione fiscale, il governo greco ha aumentato le tasse sul gasolio per il riscaldamento domestico del 50 per cento. Con sorpresa di nessuno (tranne quelli che credono che le tasse non influenzano il comportamento), le vendite di gasolio per riscaldamento sono crollate del 75 per cento: otto greci su 10 sono passati alle stufe a legna. Questo ha fatto esplodere un buco di 400 milioni di euro sulle previsioni del gettito dell’imposta.

E da dove stanno prendendo tutto questo legno i Greci?
Stanno tagliando le foreste. Gli ambientalisti sono furiosi, mentre intere colline vengono spogliate. E’ stato anche riferito di un antico e venerato albero d’ulivo, sotto le cui fronde Platone insegnava ai suoi studenti, scomparso una notte per essere bruciato in qualche camino greco.

E dove è che va tutto quel fumo? Nell’aria vicino a Atene, che è diventata così carica di fuliggine e di smog che le autorità sono in allarme per il rischio di una crisi di sanità pubblica. La soluzione proposta? Il governo sta promuovendo l’uso di moderne, ecocompatibili stufe a legna!

Gli scioperi sono all’ordine del giorno, cosa che non dovrebbe essere sorprendente, dato che molti scioperanti non vengono pagati nemmeno quando si presentano al lavoro. La disoccupazione ha superato il 26 per cento, mentre la Grecia fa a gara con la Spagna per l’onore di essere al top del disastro economico europeo. La disoccupazione giovanile ha superato un incredibile 55 per cento. I capifamiglia anziani e di mezza età non vedono speranza per il futuro, e i suicidi sono schizzati alle stelle. Il club del baratto sta sostituendo la moneta, come i Greci riscoprono il vero significato del denaro. E mentre il mercato nero sta facendo un lavoro ammirevole per prevenire la fame, le conseguenze sulle entrate fiscali sono così disastrose che il governo sta considerando di vietare le operazioni in contanti superiori a 500 euro, per costringere i cittadini a utilizzare carte di credito o altri metodi di pagamento tracciabili.

Una serie di piccoli attentati e attacchi incendiari hanno scosso Atene. Bande di teppisti armati di bastone hanno preso di mira gli immigrati e le minoranze con pestaggi in corsa. Hanno sparato attraverso le finestre dei politici caduti in disgrazia. Un gruppo di guerriglia urbana il cui nome si può tradurre come “Circolo dei Fuorilegge/ Nucleo della minoranza militante fuorilegge”, rivendica attentati contro giornalisti colpevoli di difendere la politica del governo. Raramente ci sono degli arresti per questi reati.

Quanto tempo passerà prima che a qualcuno venga l’idea intelligente di mettere in scena un incendio del Reichstag?

Studiate il carattere greco e vi troverete un intreccio inesplicabile di contrasti. Da un lato, si rappresenta la caricatura di gente pigra, scansafatiche, evasori fiscali che sorseggiano ouzo con gli amici nella taverna, pagati per un lavoro del governo trovato dallo zio. D’altra parte, il greco ha uno spirito combattivo così feroce che anche Hitler lodò l’abilità marziale dei Greci: “Per amore della verità storica devo testimoniare che i greci, tra tutti gli avversari che ci hanno affrontato, hanno combattuto con grande audacia e disprezzo della morte.”

Chiunque ritiene che la situazione ormai fuori controllo della Grecia si concluderà in pace sta sognando. Non vi è alcun piano credibile per una ripresa economica. Il PIL greco sta implodendo. Le multinazionali stanno levando le tende, a volte vendendo le loro operazioni greche a un euro solo per uscirne. Nessun investitore straniero sano di mente metterebbe i soldi in un nuovo business lì, e gli imprenditori locali che cercano di farlo, di solito restano strangolati in un groviglio di burocrazia che nessuna mazzetta può districare. L’industria del turismo è ancora appesa a un filo, ma quando scioperi e violenze oltrepasseranno la soglia di fastidio e le prime notizie di vittime straniere arriveranno ai titoli dei giornali, i turisti internazionali rapidamente andranno altrove.

 E così la pentola a pressione bolle e l’orologio fa tic tac.

Articolo originale: Greece: How Long Until Junta? (http://www.huffingtonpost.com/bill-frezza/how-long-until-junta_b_2542993.html)

Ecco un articolo apparso in Italia, in rete, che non ha avuto alcuna eco né diffusione.

Allarme bilancio per la Grecia in recessione

di:  Andrea Perrone (http://www.rinascita.eu/index.php?action=search&q=Andrea+Perrone&dove=f) a.perrone@rinascita.eu

È sempre critica la situazione economica della Grecia per l’aggravarsi dei conti pubblici, mentre proseguono le manifestazioni di tutte le categorie per opporsi alle manovre lacrime e sangue decise dal governo ellenico e imposte dalla troika dell’usura internazionale (Ue-Bce-Fmi).
L’allarme sui conti del Paese è partito direttamente dal ministero delle Finanze greco che ha rivelato una decisa diminuzione degli introiti nel mese di gennaio. Secondo informazioni infatti dello stesso dicastero, le entrate si sono ridotte del 7% rispetto all’obiettivo fissato e del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’ammanco, secondo le fonti, ha raggiunto quota 305 milioni di euro ed è dovuto soprattutto alla diminuzione delle entrate dell’Iva, ridottesi del 15% per effetto del calo del giro degli affari e del consumo del gasolio da riscaldamento. Un segnale molto chiaro del livello raggiunto dalla crisi economica frutto dell’austerità e della conseguente recessione che strozza famiglie e imprese elleniche. A questo si aggiunge la difficile situazione sociale che rappresenta una vera e propria polveriera a causa della disoccupazione record in aumento crescente, pari al 26,8%, mentre quella giovanile tocca addirittura il 56,6%.
Nel Paese intanto proseguono senza sosta le proteste di moltissime categorie, fra cui quelle degli agricoltori e dei portuali. Tensioni e parapiglia alle manifestazioni degli agricoltori. Migliaia di persone si sono messe in coda, davanti a una sede ministeriale ad Atene, per approfittare della distribuzione gratuita di cibo voluta dagli stessi agricoltori decisi a protestare contro gli alti costi di produzione. A questo scopo i coltivatori hanno chiamato a raccolta pensionati, indigenti e disoccupati per riempire i loro sacchetti di frutta e verdura, e in questo modo condannando la politica di austerità e recessione voluta dal governo del primo ministro conservatore Antonis Samaras. E se gli agricoltori non intendono cedere anche i portuali sono sul piede di guerra, pronti a tutto. Dopo giorni di sciopero, per tutta risposta però il governo ha inviato le forze del’ordine in tenuta antisommossa sui moli del porto del Pireo. I contadini delle isole dal canto loro hanno dato l’assalto ai traghetti per obbligarli a levare le ancore e non far marcire i prodotti raccolti dalle loro terre. Nel frattempo mentre gli agricoltori protestavano anche i marittimi facevano sentire la loro voce, con uno sciopero generale attraverso il quale chiedevano gli arretrati e si opponevano con decisione alla riforma del settore, che li potrebbe danneggiare irrimediabilmente. A impugnare la bandiera della protesta nei porti del Pireo sono ormai da alcuni giorni con una serrata senza sosta proprio i marittimi ellenici. Le loro richieste si fondano sul pagamento immediato degli stipendi arretrati, visto che molti armatori approfittano della crisi che attanaglia il Paese per rallentare il pagamento del loro compenso mensile, e, soprattutto, per la decisa opposizione alla riforma avviata dal governo che prevede la liberalizzazione del settore, tanto più che la flotta della capitale ellenica rappresenta la prima industria del Paese in grado di generare ben il 16% del Prodotto interno lordo.

Ma le misure di austerità e di stampo iperliberista rischiano di far chiudere molti istituti come il Pammakaristos, che ospita ben 130 tra bambini e adulti affetti da disabilità mentale. Il taglio del 62% dei fondi pone un grande punto interrogativo sul loro futuro e su quello delle loro famiglie che non sono in grado di accudirli a tempo pieno, 24 ore su 24. a questa già difficile situazione si aggiunge il mancato pagamento degli stipendi e una riduzione degli stessi per i 50 impiegati che si prendono cura dei piccini, molti dei quali soffrono di una grave sindrome, l’autismo, che provoca alterazioni nella comunicazione e nei rapporti sociali. Difficile risulta essere anche la situazione economica di questi lavoratori che non ricevono uno stipendio da cinque mesi. In più la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa dell’offerta da parte delle istituzioni di 11 euro al giorno a disposizione dell’Istituto per ogni assistito. Cifra questa assolutamente bassa per coprire le spese di pasti, personale medico e scolastico. Per quanto sta accadendo in Grecia e altrove nell’Eurozona bisogna come sempre ringraziare i tecnocrati di Bruxelles e i banksters dell’usura internazionale che stanno facendo di tutto per arricchirsi a piene mani dalla crisi da loro innescata.


Consiglio a tutti di leggere un lunghissimo, esaustivo articolo del Prof. Eric Toussaint, docente di Scienze Politiche all’Università di Liegi e ordinario di Storia moderna e contemporanea presso l’università di Sorbona a Parigi, nonché Presidente del Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo e membro del CAIC (Commissione presidenziale di controllo integrale del credito pubblico) in Francia.
(lo trovate qui: Link: http://www.investireoggi.it/economia/la-grecia-verso-il-default-uscire-dalleuro-per-non-morire/#ixzz2KJqp1U6c   “Grecia-Germania: chi deve a chi? Creditori protetti, popolo greco sacrificato” di Eric Toussaint).

E’ un intervento molto lungo e tecnico ma ritengo che sia utile per chiunque abbia la curiosità, la pazienza, il tempo, l’energia e la passione civica europea di voler capire che cosa è accaduto in Grecia e che cosa sta accadendo. Questo intervento, il professore lo ha pubblicato sul suo sito in data 16 novembre 2012, alla vigilia del default greco, inviandolo anche alla BCE e al Consiglio d’Europa.. Ma all’ultimo momento (naturalmente senza che nessuno di noi sapesse nulla) hanno deciso di “salvare” la Grecia, lo scorso dicembre, ovverossia hanno dato altri 16 miliardi di euro d’aiuto che hanno portato il totale debito a 350 miliardi di euro, superiore del 152% al pil greco, il che vuol dire che “tecnicamente” non potranno mai pagare nulla. Di quei 16 miliardi avuti, 15 sono stati versati immediatamente per pagare gli interessi consolidati sul debito pregresso, consentendo in tal modo alle banche tedesche, francesi e italiane di poter presentare  dei bilanci in attivo.

Ecco che cosa si sono inventati, detto in massima sintesi:

le banche europee sono al collasso, tutte; la Grecia e il Portogallo sono diventate fondamentali per organizzare un giro di fatture contabili da accreditare al sistema bancario europeo; si comportano nel seguente modo: la BCE presta 10-20 miliardi alla Grecia all’interesse ufficiale dell’1%, sostenendo che così si riprende; il governo si prende la sua bella tangente e ringrazia; il giorno dopo fa un bonifico e usa quei soldi per pagare gli interessi alle banche private europee che è calcolato in un originale 9% al quale va aggiunto il successivo 12% per il ritardo e poi aumentato di altri interessi per via di un meccanismo matematico-finanziario che si chiama “anatocismo” che significa il calcolo del debito di interesse sull’interesse non pagato in modo tale da raggiungere una cifra vertiginosa perché gli interessi si sommano in progressione geometrica. In tal modo, le banche europee possono mostrare bilanci in profitto relativi a soldi che NON hanno avuto dalla BCE e che vengono iscritte in bilancio come se fossero guadagni di esercizio. La BCE applaude e dice: “ma voi banche siete solidissime, allora vi presto dei soldi perché avete i conti a posto”. Se la Grecia e il Portogallo dichiarano di non pagare più, le banche europee di ogni singolo paese sono costrette a vedersela con i propri debiti VERI, quelli non immessi in bilancio. Quindi loro (compresi noi italiani) devono a tutti i costi mantenere in vita il sistema bancario greco-portoghese, per evitare che falliscano MPS, Unicredit, Societè General, Dredsner Bank, Santander, ecc.

E la Grecia e il Portogallo affondano senza nessuna speranza MAI di potersi riprendere. Le persone, le esistenze degli esseri umani coinvolti in questo giochetto non contano, non vengono prese in considerazione.

Noi italiani le abbiamo sulla nostra coscienza, è inutile girarci intorno.

Noi italiani, come nazione e come stato, stiamo affamando, affondando e distruggendo due paesi, la loro popolazione, con l’unico obiettivo di nascondere i nostri debiti, pensando di poterla far franca, senza capire che si tratta soltanto di questione di tempo.

Il che, oltre a essere stupido e criminale, è infantile e perdente.

E’ come pagare uno strozzino indebitandosi con un altro strozzino.

Io non voglio avere sulla coscienza le vite di milioni di greci e portoghesi per consentire ai miei concittadini di guardare il festival di Sanremo così ricco e pieno di allegri e costosissimi cotillons..

Trovo, tra l’altro, ignobile l’attività di censura imposta dall’Unione Europea su ciò che sta accadendo in Grecia, perché a Bruxelles sono terrorizzati all’idea che possa scattare un fenomeno di emulazione.

Così come trovo davvero surreale che si parli di budget dell’Europa senza far menzione del fatto che un paese membro dell’euro è collassato e sono alla vigilia di una esplosione di violenza sociale che non sono più in grado di poter contenere.

Neppure il minimo accenno.

Che cosa c’è da fare, dunque?

Sapere e avere il coraggio di informarsi.

Capire che i partiti attualmente candidati (PD PDL Udc Lega Nord  Monti lista civica) sono intercambiabili e complici di questo meccanismo. Lo hanno fatto in Grecia, lo stanno facendo in Portogallo, lo faranno anche da noi e in Spagna.

Votare per loro, vuol dire contribuire ad aumentare le possibilità che si realizzi il loro piano.

L’immagine che vedete in bacheca è relativa a una pietra miliare della nostra civiltà: è un antico teatro greco dove è nata e si è sviluppata la tragedia greca.

Ci dormono oggi i senzatetto il cui numero è in gigantesco aumento.

I turisti non ci vanno più perché il ministero lo ha chiuso al pubblico trasformandolo in un dormitorio pubblico del disagio collettivo.

La trovo una immagine agghiacciante.

Questa è l’immagine che l’Europa esporta nel mondo.

Non si può rimanere indifferenti dinanzi a tutto ciò.

E a chi chiede: “ma io che cosa posso fare?” non posso che rispondere: “puoi molto, puoi moltissimo: puoi non votarli più”.

Perché se i loro suffragi crollano e il sostegno elettorale del popolo italiano verrà loro meno, allora, saranno inevitabilmente costretti a rifare i conti, rivedere le loro posizioni, cambiare rotta.

E così, nel nostro piccolo, avremmo dato un contributo anche ai greci e ai portoghesi.

Si tratta di coniugare intelligenza a solidarietà attiva.

Questo vuol dire essere davvero europei.

A questo serve la Cultura: a ricordarci come si fa  sentirsi semplicemente Umani.

Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/
Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/02/amnesty-international-denuncia-il.html
10.02.2013