Il
presidente della Repubblica sceglie dieci personalità per mettere a
punto le riforme istituzionali. Tutti uomini nessuna donna. E tutti
legati alla vecchia nomenkaltura del potere che ha portato il nostro
Paese sull'orlo del baratro
Nessuna
donna e alcuni over 70 tra i
saggi scelti da
Giorgio Napolitano. Nominando le dieci personalità anche da
Bankitalia,
Istat e
Antitrust, il presidente della Repubblica mostra di affidarsi alle istituzioni. Ma la mancanza di una figura femminile ha suscitato molte
polemiche.
LE SCHEDE DEI DIECI SAGGI
Luciano Violante

Nato a Dire Daua (Etiopia), 71 anni; nell’ambito
della trattativa Stato-mafia è stato interrogato dalla Procura di
Palermo riguardo a quando nel 1993, in veste di presidente
della commissione antimafia aveva richiesto all’allora ministro
dell’Interno Nicola Mancino (oggi indagato per falsa testimonianza
nell’ambito dell’indagine sulla trattativa) la trasmissione della
relazione elaborata dagli analisti della Dia il 10 agosto del 1993 sulle
stragi di via Palestro a Milano e di San Giovanni a Velabro a Roma.
Relazione che Mancino gli trasmise prontamente il 14 settembre,
accompagnandola con una nota in cui specificava come si trattasse di
materiale “riservato” su cui vigeva il regime della “vietata
divulgazione”. Nel 2003, da capogruppo Ds alla Camera, parlando di
Salvatore Cuffaro, allora presidente della Regione Sicilia, ha detto:
“Noi lo contestiamo perché governa male, il problema delle
incriminazioni riguarda lui, i suoi avvocati e i giudici”. Diventato
celebre il suo discorso alla Camera nel 2003 in cui ricordò che la
sinistra non fece la legge sui conflitti d’interesse e non dichiarò
ineleggibile Berlusconi.
Valerio Onida

Nato
a Milano, 77 anni; giudice costituzionale dal 1996 al 2005, attualmente
è professore di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi
di Milano. Dal 22 settembre 2004 al 30 gennaio 2005 è stato presidente
della Corte Costituzionale. Nel 2010 si è candidato alle primarie del
centrosinistra per le elezioni a sindaco di Milano, arrivando terzo con
il 13,41% dei voti, dietro a Giuliano Pisapia e Stefano Boeri. È stato
presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti ed è
presidente del comitato direttivo della Scuola Superiore della
Magistratura.
Mario Mauro

Nato
a San Giovanni Rotondo (Foggia), 51 anni; prima Forza Italia, poi Pdl e
attualmente capogruppo al Senato di Scelta Civica, è uno dei nomi di
punta di Comunione e liberazione, fino alle ultime elezioni vicinissimo a
Roberto Formigoni. Laureato in filosofia presso l’Università Cattolica
del Sacro Cuore, è stato vicepresidente del Parlamento europeo e
presidente dei deputati del Pdl a Bruxelles.
Gaetano Quagliariello

Nato
a Napoli, 52 anni; senatore Pdl, è stato il secondo firmatario del
disegno di legge sul processo breve. Nel gennaio 2011 ha firmato,
insieme a Roberto Formigoni, una lettera aperta per chiedere ai
cattolici italiani di astenersi da qualsiasi giudizio morale nei
confronti di Silvio Berlusconi, imputato (all’epoca indagato) per
concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby. Ha recentemente
accusato i magistrati del processo contro Nicola Cosentino: “Nei
confronti di Nicola Cosentino la magistratura ha dato prova di una
notevole capacità di contorsionismo: prima Cosentino doveva andare in
carcere in quanto parlamentare e/o candidato, ora pur non essendo
parlamentare deve andare in carcere lo stesso”.
Enrico Giovannini

Nato
a Roma, 55 anni; dal 2009 è presidente dell’Istat, dal gennaio 1997 al
dicembre 2000 ha assunto la direzione del Dipartimento delle Statistiche
economiche. Nel 2001 aè stato nominato Chief Statistician e Direttore
della Direzione statistica dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo
Sviluppo Economico (OCSE).
Giovanni Pitruzzella

Nato a Palermo, 53 anni; dal 29 novembre 2011 è presidente dell’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La
sua nomina ha suscitato le polemiche visto che colui che dovrebbe, tra
le altre cose, vigilare sul conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi, è
un amico di Schifani: consigliere, avvocato, socio di famiglia. Dal
1998 è professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di
Palermo dove è anche docente nella Scuola di specializzazione in
Diritto europeo. Esperto nel diritto dei pubblici appalti, in giustizia
costituzionale, nel diritto pubblico regionale e nel diritto pubblico
dell’economia, ha ricoperto numerosi incarichi fra cui quello di
consulente giuridico presso la presidenza del Consiglio dei ministri
durante i governi Ciampi e Dini e presso la presidenza della Regione
siciliana per le giunte Capodicasa, Cuffaro e Lombardo.
Salvatore Rossi

Nato
a Bari, 64 anni; è vice direttore generale del direttorio della Banca
d’Italia e membro del direttorio integrato dell’Ivass, l’Istituto per la
vigilanza sulle assicurazioni. Dal 2011 fa parte del Consiglio di
presidenza della Società italiana degli economisti. Dal maggio 2012 è
membro del Consiglio di amministrazione della fondazione del Centro
internazionale di studi monetari e bancari (ICMB) di Ginevra. Dal
gennaio 2013 è membro del Comitato strategico del Fondo strategico
italiano.
Giancarlo Giorgetti

Nato
a Cazzago Brabbia (Varese), 46 anni; parlamentare alla Camera dei
deputati dal 1996 con la Lega. Sino al 2004 ha ricoperto la carica di
sindaco di Cazzago Brabbia. Nel 2001 è il principale promotore della
Legge 40 sulla procreazione assisistita. Capogruppo per la Lega Nord
alla Camera dei Deputati per la XVII legislatura e segretario nazionale
della Lega Lombarda dal 2002 al 2012. Dal 2001 al 2006 ha ricoperto il
ruolo di presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione.
Durante il secondo governo Berlusconi è stato, dal 12 giugno al 21
giugno 2001, Sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti. Il suo
nome era comparso nelle carte dell’indagine Antonveneta, dove, però, non
risultò tra gli indagati. Mette
a verbale Gianpiero Fiorani: sulla scrivania di Giorgetti alla Camera,
erano arrivate alcune mazzette da parte dell’ex patron della Banca
Popolare di Lodi che, però, sarebbero state restituite al mittente.
Giorgetti, secondo la versione di Fiorani, ci aveva quindi ripensato, ma
aveva invitato il banchiere a finanziare il Varese calcio.
Filippo Bubbico

Nato
a Montescaglioso (Matera), 59 anni; senatore Pd ed ex sottosegretario
del governo Prodi, indagato per abuso dufficio perché nel 2005, quando
faceva parte dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale della
Basilicata, ha affidato all’esterno, per 23.869 euro, una consulenza
sulla riorganizzazione del Consiglio che, secondo la procura, le risorse
interne avrebbero potuto portare a termine senza alcun problema «in
considerazione del titolo di studio posseduto e della figura
professionale rivestita». Ora dovrà risponderne davanti ai giudici della
Corte dei Conti della Basilicata e anche davanti al Tribunale ordinario
dove rispondono di abuso d’ufficio.
Enzo Moavero Milanesi

Nato
a Roma, 58 anni; è il ministro per gli Affari Europei del governo
Monti. E’ stato giudice di primo grado presso la Corte di giustizia
dell’Unione europea in Lussemburgo e ha collaborato con la Commissione
europea in qualità di direttore generale del Bureau of european policy
advisors. Durante il primo governo Amato si è occupato di risanamento
degli enti pubblici. Nel 1994 Ciampi lo ha nominato sottosegretario agli
Affari europei. Dal 1995 al 2000 è stato scelto da Mario Monti, al
tempo commissario europeo, come capo gabinetto, prima alla concorrenza e
poi al mercato interno. Dal 2002 al 2005 è stato vice segretario
generale della Commissione europea.
Nessun commento:
Posta un commento