Washington - Secondo il primo ministro britannico David Cameron, lo
''status quo'' nell'Ue oggi e' ''inaccettabile'' e va cambiato. Lo ha
detto negli Stati Uniti mentre in Gran Bretagna infuria il dibattito
sull'Europa, dopo che due ministri hanno affermato che se si tenesse
oggi un referendum voterebbero per l'uscita di Londra dall'Unione.
''Non credo che lo status quo nell'Ue oggi sia accettabile. Io voglio
cambiarlo e una volta cambiato voglio porre ai cittadini britannici un
semplice quesito, dentro o fuori'', ha spiegato Cameron parlando dagli
Stati Uniti dove si trova in visita e ha cosi' ribadito con forza - in
risposta al dibattito che infuria in patria sull'Europa - la sua
posizione e la sua strategia che e' quella di tentare di rinegoziare il
rapporto del Regno Unito con le istituzioni europee re quindi di porre
la questione con un referendum.
Rispondendo quindi ai giornalisti che gli chiedevano se fosse a suo
agio con le dichiarazioni, ieri, di due ministri Tory che hanno detto
voterebbero a favore dell'uscita dall'Unione se il referendum si tenesse
oggi, Cameron ha precisato: ''Non ci sara' un referendum domani, ci
sara' un referendum prima della fine del 2017'
Sulla strategia Cameron ha promesso un referendum 'dentro o fuori' ma
dopo aver rinegoziato i rapporti con Bruxelles e se, dopo le elezioni
del 2015, il partito e il leader saranno confermati alla guida del
Paese.
La paura che vinca il partito di Nigel Farage, l'United Kingdom
Indipendence Party che alle elezioni amministrative della scorsa
settimana ha sbaragliato sia i Tory che il Labour Party, spaventa - e
molto - il primo ministro inglese. Talmente tanto che ha deciso di
ropere gli indugi e annunciare il referendum per l'uscita della Gran
Bretagna dall'Unione Europea, seppure entro i prossimi 5 anni.
Probabilmente molto prima: nel 2015, quando si terranno le politiche e
l'UKIP con probabilità farà un grande risultato.
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