Introduzione
È forse impossibile realizzare una ricerca sull’eco mostro
senza fare osservazioni di carattere generale sui come e sui perché. Le
mega parabole di Niscemi fanno parte di una strategia su larga scala che concerne
i progetti militari statunitensi (e non solo) su tutto il mediterraneo, o si
tratta, come affermato da molte fonti, di tecnologia da utilizzare per
un’ipotetica terza guerra mondiale?
Rispondere aiuterebbe a far luce su dichiarazioni ufficiali e
comportamenti della politica italiana che, va ricordato, finora s’è preoccupata
solamente di stendere tappeti rossi al passaggio dei militari e a creare
preoccupazioni considerevoli alla stessa popolazione che dovrebbe
salvaguardare.
Perché lo stato danneggia i suoi cittadini per favorire una
forza militare straniera?
Da questo interrogativo dipendono forse i destini di tutti,
italiani e non.
Cos’è il MUOS?
Il MUOS (acronimo
di mobile user objective system) è un sistema di comunicazione satellitare
statunitense composto da parabole di grandi dimensioni (alte circa 150 metri e dai
quasi 19 metri di diametro). Funzione del MUOS è quella di coordinare le trasmissioni radio militari e gestire il traffico aereo
dei droni (velivoli sprovvisti di pilota) .
(fonte: http://nomuos.org/)
Esistono altre tre stazioni MUOS oltre a quella di Niscemi
(in Virginia, Hawaii e Australia), ma la stazione siciliana appare più
emblematica e problematica, non trovandosi, come accade con le altre parabole,
in una zona desertica.
Pericoli per la salute
È noto come le radiazioni
ad altra frequenza siano dannose per la salute. I pericoli vanno dai problemi alla cataratta a possibili interazioni
col cervello (che causano irritabilità e mal di testa).
La salute potrebbe essere compromessa anche dall'esposizione
prolungata ai campi elettromagnetici di
media intensità (col rischio di tumori
e leucemie).
Inoltre, l'esposizione a campi molto intensi può essere fatale (ad esempio, per un errore di
puntamento di una parabola che, a quanto pare, è un problema che si manifesta
con una certa frequenza).
(fonte: http://nomuos.org/index/pillole#M)
Come affermato da esperti del settore, come il dottor Rino Strano: “A Niscemi si muore già di leucemia e cancro, ma si fa finta di nulla
perché ci sono accordi segreti tra Italia e Stati Uniti e la situazione con
il MUOS non può che peggiorare”. Rino Strano rincara la dose dichiarando che: “Ho
presentato un documento che è stato subito allegato agli atti, un –Registro Tumori-,
redatto dalla provincia di Caltanissetta, riguardante un periodo che va dal 2004 al 2008 e dalla quale si
evince un aumento considerevole dei casi
di morte per tumore fra gli abitanti della zona di Niscemi. Ho trovato
anche un militare americano che ha
lavorato per quattro mesi sotto le antenne della morte, ammalatosi di Leucemia, il militare, ha riferito che molti suoi colleghi si sono ammalati di
leucemia, molti fra loro sono già
morti, altri ancora, presentano i sintomi di un possibile tumore alla tiroide”.
Le parabole causano un campo
elettromagnetico che si propaga per oltre 140 chilometri di distanza,
i danni non riguarderanno le sole provincie di Caltanissetta e Ragusa
quindi, ma anche altre aree già pesantemente colpite da industrie, terremoti ed
effetti collaterali delle basi militari presenti sul territorio.
Un articolo del giornalista Gianni Lannes, riporta a tal proposito una dichiarazione del
professor J. W. Gofman in cui viene
affermato come i militari statunitensi
seppelliscano nel sottosuolo siciliano rifiuti militari contenenti scorie
nucleari e come queste abbiano già causato enormi problemi di salute alla
popolazione locale, in particolare ai bambini
di Lentini, paese limitrofo alla
base NATO di Sigonella.
(fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/06/sicilia-bambini-che-muoiono-di.html)
Ai problemi tecnici andrebbero quindi aggiunte condotte criminali che nulla hanno a che vedere con la difesa del territorio e della comunità, ma che si avvicinano a vere e proprie azioni di terrorismo eco ambientale ai danni della popolazione civile.
Ai problemi tecnici andrebbero quindi aggiunte condotte criminali che nulla hanno a che vedere con la difesa del territorio e della comunità, ma che si avvicinano a vere e proprie azioni di terrorismo eco ambientale ai danni della popolazione civile.
Allarmi sono stati lanciati anche dal politecnico di Torino, si segnalano probabili problemi per le apparecchiature elettromedicali (pacemaker,
defibrillatori, apparecchi acustici) e possibili grane con le apparecchiature
ospedaliere. Secondo gli studiosi Zucchetti
e Coraddu, il MUOS potrebbe generare
catastrofi e tragedie inimmaginabili, pare che “l’irraggiamento accidentale, a
distanza ravvicinata, di un aereo militare (…) possa arrivare a innescare accidentalmente gli ordigni
trasportati”.
I rischi sono quindi enormi, così vasti che è molto
difficile preventivarli.
Dulcis in fundo, trattandosi di un congegno bellico, esporrebbe il territorio a possibili azioni
militari da parte di ipotetiche forze ostili.
(articolo consigliato: http://ctzen.it/2012/06/03/muos-un-eco-mostro-americano-a-niscemi-pericolo-di-morte-fino-a-140-chilometri/)
(articolo consigliato: http://www.linksicilia.it/2013/02/il-muos-tumori-e-leucemie-ma-anche-infarti/)
(articolo consigliato: http://www.ilfattonisseno.it/2013/02/ambiente-allars-un-docente-sul-muosprovato-nesso-tra-emissioni-radar-e-tumori/)
Segreto militare
Trattandosi di un progetto militare, molti dati sensibili non
sono stati rilasciati. L’esercito statunitense ha sempre rassicurato le
istituzioni, senza però fornire elementi inconfutabili a riprova di quanto asserito.
Va inoltre rilevato come stato e regione
(soprattutto con Raffaele Lombardo presidente) si siano comportati in modo pressoché servile nei confronti dei
militari e come non abbiano mai sollecitato verifiche serie ed esaustive. Non
contento di ciò, lo stato italiano, senza avere studi degni di lode a
disposizione, ha presentato ricorso al
TAR contro la decisione della giunta regionale siciliana (presenziata da
Rosario Crocetta) che aveva annullato le
autorizzazioni per la costruzione delle parabole.
(fonte: http://www.linksicilia.it/2013/04/muos-ricorso-al-tar-del-governo-italiano-contro-i-siciliani/)
Si crea una situazione paradossale in cui il governo preleva
tributi per aprire un’azione legale contro la gente che ha pagato le tasse,
chiedendo i danni a una regione… che non potrà che risarcire lo stato usando le
tasse degli stessi contribuenti. La
depravazione politica raggiunge così il suo macabro apice.
È mai possibile che
una nazione si comporti in questo modo e contro i propri cittadini per
favorire un esercito straniero che ha palesato atteggiamenti criminali (vedi
ordigni atomici presenti sul nostro territorio, scorie nucleari seppellite nel
lentinese, strage di civili sul Cermis e via dicendo)?
Significativo anche notare come i tecnici incaricati dei
controlli, non avendo a disposizione gli elementi necessari (per via del
segreto militare), usano le attività di
monitoraggio per evidenziare i reali rischi, ma non essendo ancora entrato in
funzione il MUOS, in che modo attuare i controlli necessari? E com’è possibile
stabilire l’impatto ambientale con l’ostruzionismo dell’esercito a stelle e
strisce?
Secondo alcune
testimonianze, sembra anche che i militari riducano le emissioni e le frequenze
quando sanno di essere monitorati, un atteggiamento simile, non può che far
pensare al peggio.
Niscemi invasa dalle antenne militari:
la base NRTF
Oltre al MUOS (ancora in fase di costruzione), all’interno
del territorio niscemese sorge la base
NRTF nella quale si trovano 46
trasmettitori costruiti all’interno
di un’area naturale protetta (classificata come sito d’interesse
comunitario). Anche queste antenne, attive sin dal 1991, creano un campo
elettromagnetico pericolosissimo per la salute degli abitanti del luogo.
Su tali antenne non sono
mai stati condotti studi d’impatto ambientale, né la costruzione è mai stata
autorizzata da nessuno, né sono mai state valutate dall’Arpa. Addirittura,
secondo l’ingegnere dell’Arpa Stefano
Caldara, fino a non molto tempo fa l’associazione regionale per la
protezione dell’ambiente non era neanche stata informata dell’esistenza della
base.
Queste antenne, a quanto pare, hanno già fatto ammalare e morire parecchi militari, italiani
e non (tenuti all’oscuro dei pericoli e mandati spesso in servizio senza
nessuna protezione), che svolgevano mansioni di guardie antiterrorismo e
antisabotaggio presso la base. La testimonianza di questo militare, malatosi di
leucemia dopo soli 4 mesi di lavoro (come i colleghi
americani citati prima), chiarisce molti dubbi sulla pericolosità delle
antenne. L’intervistato sottolinea inoltre le misure cautelative adottate dagli statunitensi e, al contempo, evidenzia
la situazione lavorativa dei militari italiani: senza protezioni e tenuti
all’oscuro di tutto (bunker per gli americani, semplici tende da campo per gli
italiani). Lo stato, verso i propri militari, mostra lo stesso disinteresse criminale
che manifesta con i propri cittadini. Non
solo, pare che le istituzioni creino barricate insormontabili che impediscono
ai nostri soldati di ricevere i risarcimenti economici.
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