Avrebbe compiuto ieri 63 anni, Rino Gaetano. Quando è morto ne aveva appena 30. Era il 2 giugno del 1981. Perse la vita in un incidente stradale sulla Nomentana, a Roma.
Una morte che continua a far discutere. A rilanciare l’ipotesi omicidio è stato l’avvocato Bruno Mautone nel libro
“Rino Gaetano. La tragica scomparsa di un eroe”. Lavoro che in un primo
momento portava il titolo “Rino Gaetano. Assassinio di un cantautore”.
Mautone, attraverso l’analisi dei testi del cantautore calabrese e altri
indizi, ne è certo: Rino Gaetano è stato assassinato.
“Ben cinque ospedali romani interpretarono non sufficiente la gravità delle ferite riportate da Gaetano, nonostante un gravissimo trauma cranico.
Il cantautore è stato praticamente lasciato morire” dichiara. “Tutto
questo proprio il 2 giugno, festa della Repubblica. Un caso? Provate a
leggere attentamente i testi delle canzoni di Rino Gaetano e capirete
che la sua morte, alla fine, non è stata una tragica fatalità”.
Una
tesi profetizzata, sottolinea l’autore, dallo stesso Gaetano, che in
una occasione dichiarò: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io
non li temo. Non ci riusciranno. Sento che le mie canzoni saranno
cantate dalle prossime generazioni. Che, grazie alla comunicazione di
massa, capiranno cosa voglio dire questa sera. Capiranno e apriranno gli
occhi, anziché averli pieni di sale. E si chiederanno cosa succedeva
sulla spiaggia di Capracotta”.
Capracotta,
chiarisce Mautone, non è stata citata a caso: si tratterebbe di un
riferimento evidente al caso di Wilma Montesi, la ventunenne trovata
morta proprio su quella spiaggia nel 1953. L’autore è sicuro: la
pubblicazione di questo lavoro potrebbe riaccendere i riflettori sulla
scomparsa di Gaetano, spingendo la magistratura ad aprire un’inchiesta
sulla sua morte.
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