Enrico Letta, il presidente del Consiglio in pectore, frequenta le
riunioni del gruppo Bilderberg. Lo ha dichiarato lui stesso, scrivendolo
sulla sua pagina di Facebook. In effetti, Letta risulta tra i presenti
alla riunione del gruppo Bilderberg, a Chantilly in Virginia, ai primi
di giugno 2012. Inoltre, egli è un membro della Trilateral.
In base a quanto rivelato dall'ex magistrato Ferdidando Imposimato, «il
gruppo Bilderberg riveste un ruolo chiave nelle stragi e nella strategia
della tensione, come rivela un documento nelle mani di Franco Ventura,
terrorista di Ordine nuovo».
Il gruppo Bilderberg è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di
circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità
influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti
trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e
politici. Il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso
in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni
quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio a Leida in
Olanda. I nomi dei partecipanti sono resi pubblici attraverso la stampa,
ma la conferenza è chiusa al pubblico e ai media.
Ecco il testo integrale di quanto pubblicato dallo stesso Letta: «In
molti in questi giorni mi fanno domande sul meeting Bilderberg al quale
son stato invitato a Washington lo scorso fine settimana. In sintesi,
era presente una parte importante dell'amministrazione Obama e dei
partiti democratico e repubblicano americani. C'erano poi leader
socialisti, liberali, verdi e conservatori di molti Paesi europei. E,
inoltre, sindacalisti e imprenditori, docenti universitari e finanzieri.
Senza contare rappresentanti dell'opposizione siriana e russa. La lista
dei partecipanti è stata peraltro resa pubblica dagli stessi
organizzatori.
«Si è discusso dei principali temi in materia di economia e di sicurezza
al centro dell'agenda globale. Ed è stata per me un'occasione
interessante e utile per ribadire la fiducia nei confronti dell'Euro e
per rilanciare con grande determinazione l'invito a compiere i passi
necessari (e indispensabili) verso gli Stati Uniti d'Europa.
«Nulla di queste discussioni, e del franco e 'aperto' dialogo tra i
partecipanti, mi ha fatto anche solo per un momento pensare a
quell'immagine di piovra soffocante che decide dei destini del mondo,
incurante dei popoli e della democrazia, descritta da una parte della
critica sul web e sulla stampa.
«È vero: la discussione era a porte chiuse. Ma la presenza dei direttori
di alcuni dei principali giornali internazionali (di tutte le tendenze
politico-culturali) mi pare possa 'rassicurare' i sostenitori di una
lettura complottistica del meeting».